Biografia

Antonello Gagini, (Palermo, 1478 – Palermo, aprile 1536), è stato uno scultore e architetto italiano del Rinascimento, che operò soprattutto in Sicilia e in Calabria. Massimo esponente di una famiglia di grandi maestri scultori operanti in Sicilia nel Rinascimento. Il padre, Domenico, svizzero, fu il capostipite della scuola scultorea e statuaria gaginiana.

Vita & Opere

Nel 1498 e fino al 1507 avvia a Messina la propria attività di commercio di marmo con la Toscana e la prima bottega di scultore marmoraro. Prima opera giovanile a Palermo in collaborazione col padre, in futuro con altri esponenti di bottega, all'Arco di Santa Cristina commissionato nel 1477, iniziato nel 1490c., consegnato nel 1501 e perfezionato nel corso degli anni successivi.

Nel 1505, tra l'inverno e la primavera Antonello compie un viaggio a Roma dove resta impressionato dalle recenti opere realizzate da Michelangelo Buonarroti. Così non solo si perfezionò nella lavorazione del marmo, ma imparò anche a infondere alle figure e ai volti un'espressione individuale, comunicandone sentimenti e pensieri. La Pietà di Antonello Gagini, esposta nella Chiesa di Soverato superiore, è la massima espressione di quanto appreso da Michelangelo. Il culmine della sua attività è rappresentato dalla decorazione dell'abside del duomo di Palermo con 45 statue e 14 bassorilievi.

Nel 1508 si trasferisce a Palermo dove imprime un'organizzazione industriale alla bottega ereditata, assorbendo i lombardi Andrea Mancino, Antonio e Bartolomeo Berrettaro già concorrenti, ed educando tutti i figli al mestiere così redditizio da permettergli di aver due botteghe: una presso il Duomo, vero cantiere di lavorazione, l'altra al porto dove mostra lavori finiti, pronti all'esportazione in tutta la Sicilia e in Calabria, e scalo per commercio non solamente di marmi.

Sempre più spesso si cimentò nella realizzazione di gruppi di figure, come nel trittico con S. Giovanni Battista, la Madonna con Bambino e Maria Maddalena esposto nel Duomo di Vibo Valentia. Questo trittico, valse a Gagini la dicitura di scultore rarissimo da parte di Giorgio Vasari che lo citò nelle sue cronache. Ma ciò che principalmente lo impegnò dal 1509 fino alla sua morte nel 1536, fu la realizzazione del paramento marmoreo dellʼabside del duomo di Palermo, entrato nella storia dellʼarte come la tribuna di Antonello Gagini. Antonello Gagini morì nell'aprile 1536 a Palermo e fu seppellito, come suo padre, nella basilica di S. Francesco d'Assisi. Qui si trova anche un'altra sua opera: l'altare con il rilievo marmoreo raffigurante S. Giorgio che uccide il drago.

La Pietà

La Pietà di Antonello Gagini è una scultura marmorea (per l’esattezza in marmo bianco di Carrara) datata 1521 posta nella solenne cornice della chiesa Matrice di Maria Santissima Addolorata di Soverato Superiore. Durante il suo soggiorno a Roma, Antonello Gagini, ebbe modo di ammirare le opere di Michelangelo ed in particolare la Pietà traendo spunto per quella che diventerà la sua opera “più bella ed eccellente”.

L' Opera

Gagini, nella sua opera si fa interprete di una visone più umana del mistero della morte, poiché Cristo, qui è veramente morto e il volto della Madonna esprime una sofferenza più umana ed intensa rispetto alla rappresentazione di Michelangelo, dove la madre di Cristo, dal volto decisamente più giovane, lascia trasparire un dolore contenuto, caratterizzato da un’aura di serenità.

L’opera fu commissionata il 26 settembre del 1521 da Giovanni Martino D’aquino; all’artista veniva richiesto di realizzare una scultura in marmo bianco che misurasse 155 cm (6 palmi), con al centro San Tommaso D’Aquino che calpestava Averroè (il più importante filosofo arabo del medioevo). Originariamente il capolavoro fu destinato alla chiesa del convento di Santa Maria della Pietà di Petrizzi, che però venne coinvolto nel distruttivo sisma che mise in ginocchio l’Italia meridionale nel 1783. Un carro trainato dai buoi trasportò il gruppo marmoreo deturpato nella Soverato Superiore, dove venne pitturato con l’apporto di macchie di sangue sul Cristo.

A partire dal 1964, iniziarono i lavori di restauro per merito dell’Opificio delle pietre dure di Firenze, che si occupò dell’inclusione dei frammenti mancanti e nel 1968 riconsegnò l’opera alla Chiesa Matrice, dove oggi può essere ammirata.

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Programma

15 Luglio 2023 - Ore 21:30 - Ex comac Soverato Marina Il fascino del mito e dell’oriente Concerto a cura di ARMONIA ANTIQUA, BAROQUE ENSEMBLE. Direttore: Luca Campana, Violino solista: Domenico Scicchitano



20 Luglio 2023 - Ore 21:30 - Anfiteatro, lungomare Soverato Marina Dibattito con l’autore del libro “Antonello Gagini e la Pietà. Storia di un capolavoro riscoperto”. Interverranno Gianfrancesco Solferino, Maria Anita Chiefari, Don Giorgio Pascolo.

27 Luglio 2023 - Ore 21:30 - Chiesa Maria SS. Addolarata di Soverato Superiore Reading teatrale “Gagini” a cura di Fulvio Calderoni. A seguire la proiezione di un documentario originale “LA PIETÀ, LA PIU’ BELLA ED ECCELLENTE”



14 Settembre 2023 - Ore 21:30 Largo Cardillo Soverato Superiore Spettacolo teatrale “Gagini: I segni sublimi dell’arte” Tra storia e leggende
Dramma in due atti a cura della Compagnia dei Sognattori



Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito fino ad esaurimento posti